In qualità di Presidente A.N.A.C., Associazione Nazionale Allevatori Cavalli Purosangue, ritengo doveroso esprimere nuovamente lo stato di profonda preoccupazione per la sopravvivenza dell'allevamento dei cavalli p.s.i. in Italia.
Il nostro allevamento - che in questi anni ha ampiamente dimostrato con i risultati - di essere uno dei settori di eccellenza della nostra agricoltura, sta subendo tagli di tale entità da comprometterne la sopravvivenza: sono stati infatti azzerati - senza preavviso da un anno all'altro - tutti gli incentivi all'allevamento (Provvidenze), che avevano contribuito al raggiungimento della qualità internazionale dei nostri cavalli; alla perdita di tali incentivi si deve sommare la drastica diminuzione del montepremi che si rifletterà pesantemente sulle vendite dei nostri puledri e sui premi allevatore.
Avevamo ricostruito in questi ultimi anni un allevamento capace di produrre cavalli vincenti in tutto il mondo, le nostre linee di sangue erano apprezzate anche all'estero; ora rischiamo, in poco tempo, di vanificare i risultati faticosamente raggiunti: per fare un allevamento ci vogliono anni, per distruggerlo ? Pochissimo.
In tutte le nazioni l'allevamento è alla base della filiera ippica, non supportarlo porterebbe all'inaridimento dell'intero settore creando un problema sociale con conseguente perdita di posti di lavoro e abbandono del territorio.
In Francia, dove nella filiera ippica l'allevamento è al primo posto, in questi ultimi 3/4 anni, considerando solo le corse di galoppo in piano, la percentuale delle risorse riservata ai cavalli francesi è pari a circa il 33%, senza contare le più di 800 corse riservate ai soli cavalli francesi (o considerati tali) che incrementano ulteriormente la precedente percentuale.
Tali dati sono annualmente presentati dal Ministero
dell' Agricoltura alla Comunità Europea e da essa accettati.
La situazione i nel nostro paese è ben diversa e disastrosa: gli allevatori non hanno alcuna certezza per il futuro; purtroppo molti prestigiosi allevamenti hanno già cessato l'attività a molti lo faranno. Infine, cosa peggiore, gli investimenti diminuiscono sempre più con il conseguente declino della qualità.
Per scongiurare la fine dell'allevamento italiano Le chiedo nuovamente di fissare un incontro per formulare un piano rilancio dell'allevamento stesso che sarà in sinergia con un piano di ristrutturazione dell'intero comparto.
Si unisce alla richiesta di incontro anche Alessandro Viani, in qualità di Presidente A.N.A.C.T., Associazione Nazionale Allevatori Cavalli Trottatori, condividendo l'analogo, terribile momento che sta attraversando anche l'allevamento del cavallo trottatore.
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